Arte



In questa sezione si parla di Arte in tutte le sue forme e periodi storici, particolare attenzione a quella self made....stay tuned


La Visitazione, collocata abitualmente nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas – dove tornerà al termine dell’esposizione –, da oggi potrà essere ammirata da vicino nello splendore dell’invetriatura pienamente recuperata nel suo candore, dopo il restauro presso l’Opificio delle pietre dure di Firenze. Sarà un inedito rapporto di visione in cui oltre all’abituale veduta frontale si potrà cogliere il caldo abbraccio tra Maria e Elisabetta anche da altri punti di vista. La collocazione temporanea in San Leone del gruppo scultoreo, di rientro dalle mostre al Museum of Fine Arts di Boston e alla National Gallery di Washington, vuole valorizzare la sua bellezza rendendola fruibile ai tanti visitatori che giungeranno in città per le iniziative in programma in occasione di “Pistoia Capitale italiana della Cultura 2017”. Il gruppo fu realizzato da Luca della Robbia intorno al 1445 per l’altare della Compagnia della Visitazione nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas di Pistoia ed è una delle prime opere in terracotta invetriata, tecnica di cui Luca è considerato l’inventore. L’artista per primo applicò alla scultura in terracotta una copertura in smalto stannifero che rendeva la superficie lucida e resistente, iniziando una produzione di grande successo. Il gruppo raffigura l’incontro tra Maria e Elisabetta, come è narrato nel Vangelo di Luca (Lc 1, 39-45). Maria, dopo aver ricevuto dall’angelo l’annuncio del concepimento di Gesù, va a trovare la cugina Elisabetta che, nonostante l’infertilità e l’età avanzata, è al sesto mese di gravidanza. Appena Elisabetta sente il saluto di Maria, il bambino che ha in grembo (Giovanni il Battista), sussulta di gioia. Maria risponde innalzando a Dio un canto di lode, il Magnificat. A fare da cornice alla Visitazione è la bella Chiesa di San Leone, antico Oratorio della Congregazione dello Spirito Santo, uno degli esempi più importanti dell’arte barocca a Pistoia per l’elevata qualità delle decorazioni pittoriche che l’avvolgono interamente. Vi lavorò tra il 1753 e il 1764 Vincenzo Meucci, protagonista indiscusso della pittura fiorentina del Settecento, affiancato dai quadraturisti Giuseppe Del Moro e Mauro Antonio Tesi. La condizione appartata della chiesa e lo scarso apprezzamento dell’arte barocca che si è protratto per gran parte del secolo scorso, avevano relegato quasi all’abbandono questa splendida chiesa, tanto che a causa delle copiose infiltrazioni di acqua dal tetto le bellissime pitture si presentavano in condizioni drammatiche, addirittura con porzioni cadute o prossime alla loro perdita.

Leggi questo articolo su: http://www.gonews.it/2017/07/21/chiesa-san-leone-concluso-restauro-del-ciclo-pittorico/
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  •  Visita Chiesa di San Leone a Pistoia :

    Originata da un oratorio trecentesco, fu più volte modificata per volere della congregazione dello Spirito Santo e della famiglia Cancellieri che ne aveva il patronato. Gli interventi principali riguardarono il presbiterio (XVI secolo) e il portico antistante la facciata (1622-1624).
    Nel Sei-Settecento l'interno assunse l'aspetto attuale, dove prevale lo stile barocco e rococò, con le notevoli pale laterali (1622) di Giovanni Lanfranco (Resurrezione) e di Stefano Marucelli e con le decorazioni di grande effetto illusionistico di Vincenzo Meucci con la Discesa dello Spirito Santo, nel presbiterio e nella cupola, con l'aiuto dei quadraturisti Lorenzo del Moro e Mauro Tesi, ai quali si deve anche la decorazione della volta della navata.
       
                                                                                                                          Fonte Wikipedia All'interno ciclo pittorico restaurato ed esposizione della Visitazione :

    LaVisitazione, collocata abitualmente nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas – dove tornerà al termine dell’esposizione –, da oggi potrà essere ammirata da vicino nello splendore dell’invetriatura pienamente recuperata nel suo candore, dopo il restauro presso l’Opificio delle pietre dure di Firenze. Sarà un inedito rapporto di visione in cui oltre all’abituale veduta frontale si potrà cogliere il caldo abbraccio tra Maria e Elisabetta anche da altri punti di vista. La collocazione temporanea in San Leone del gruppo scultoreo, di rientro dalle mostre al Museum of Fine Arts di Boston e alla National Gallery di Washington, vuole valorizzare la sua bellezza rendendola fruibile ai tanti visitatori che giungeranno in città per le iniziative in programma in occasione di “Pistoia Capitale italiana della Cultura 2017”. Il gruppo fu realizzato da Luca della Robbia intorno al 1445 per l’altare della Compagnia della Visitazione nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas di Pistoia ed è una delle prime opere in terracotta invetriata, tecnica di cui Luca è considerato l’inventore. L’artista per primo applicò alla scultura in terracotta una copertura in smalto stannifero che rendeva la superficie lucida e resistente, iniziando una produzione di grande successo. Il gruppo raffigura l’incontro tra Maria e Elisabetta, come è narrato nel Vangelo di Luca (Lc 1, 39-45). Maria, dopo aver ricevuto dall’angelo l’annuncio del concepimento di Gesù, va a trovare la cugina Elisabetta che, nonostante l’infertilità e l’età avanzata, è al sesto mese di gravidanza. Appena Elisabetta sente il saluto di Maria, il bambino che ha in grembo (Giovanni il Battista), sussulta di gioia. Maria risponde innalzando a Dio un canto di lode, il Magnificat. A fare da cornice alla Visitazione è la bella Chiesa di San Leone, antico Oratorio della Congregazione dello Spirito Santo, uno degli esempi più importanti dell’arte barocca a Pistoia per l’elevata qualità delle decorazioni pittoriche che l’avvolgono interamente. Vi lavorò tra il 1753 e il 1764 Vincenzo Meucci, protagonista indiscusso della pittura fiorentina del Settecento, affiancato dai quadraturisti Giuseppe Del Moro e Mauro Antonio Tesi. La condizione appartata della chiesa e lo scarso apprezzamento dell’arte barocca che si è protratto per gran parte del secolo scorso, avevano relegato quasi all’abbandono questa splendida chiesa, tanto che a causa delle copiose infiltrazioni di acqua dal tetto le bellissime pitture si presentavano in condizioni drammatiche, addirittura con porzioni cadute o prossime alla loro perdita.

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    La Visitazione, collocata abitualmente nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas – dove tornerà al termine dell’esposizione –, da oggi potrà essere ammirata da vicino nello splendore dell’invetriatura pienamente recuperata nel suo candore, dopo il restauro presso l’Opificio delle pietre dure di Firenze. Sarà un inedito rapporto di visione in cui oltre all’abituale veduta frontale si potrà cogliere il caldo abbraccio tra Maria e Elisabetta anche da altri punti di vista. La collocazione temporanea in San Leone del gruppo scultoreo, di rientro dalle mostre al Museum of Fine Arts di Boston e alla National Gallery di Washington, vuole valorizzare la sua bellezza rendendola fruibile ai tanti visitatori che giungeranno in città per le iniziative in programma in occasione di “Pistoia Capitale italiana della Cultura 2017”. Il gruppo fu realizzato da Luca della Robbia intorno al 1445 per l’altare della Compagnia della Visitazione nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas di Pistoia ed è una delle prime opere in terracotta invetriata, tecnica di cui Luca è considerato l’inventore. L’artista per primo applicò alla scultura in terracotta una copertura in smalto stannifero che rendeva la superficie lucida e resistente, iniziando una produzione di grande successo. Il gruppo raffigura l’incontro tra Maria e Elisabetta, come è narrato nel Vangelo di Luca (Lc 1, 39-45). Maria, dopo aver ricevuto dall’angelo l’annuncio del concepimento di Gesù, va a trovare la cugina Elisabetta che, nonostante l’infertilità e l’età avanzata, è al sesto mese di gravidanza. Appena Elisabetta sente il saluto di Maria, il bambino che ha in grembo (Giovanni il Battista), sussulta di gioia. Maria risponde innalzando a Dio un canto di lode, il Magnificat. A fare da cornice alla Visitazione è la bella Chiesa di San Leone, antico Oratorio della Congregazione dello Spirito Santo, uno degli esempi più importanti dell’arte barocca a Pistoia per l’elevata qualità delle decorazioni pittoriche che l’avvolgono interamente. Vi lavorò tra il 1753 e il 1764 Vincenzo Meucci, protagonista indiscusso della pittura fiorentina del Settecento, affiancato dai quadraturisti Giuseppe Del Moro e Mauro Antonio Tesi. La condizione appartata della chiesa e lo scarso apprezzamento dell’arte barocca che si è protratto per gran parte del secolo scorso, avevano relegato quasi all’abbandono questa splendida chiesa, tanto che a causa delle copiose infiltrazioni di acqua dal tetto le bellissime pitture si presentavano in condizioni drammatiche, addirittura con porzioni cadute o prossime alla loro perdita.

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